C’è solo un modo per essere psicologo, al di là degli orientamenti, delle esperienze e degli ambiti di intervento: uscire dagli schemi, dai preconcetti, dai ruoli, dalla competizione, da una lettura meccanica degli esseri umani e rivolgersi alle realtà affettive, al senso, ai vissuti, nostri e dei pazienti.
E dobbiamo continuare a farlo con la formazione, il confronto tra colleghi, la crescita personale, soprattutto in un momento così delicato e complesso in cui, durante e dopo un’emergenza sanitaria così forte e pervasiva, il benessere psichico può essere messo fortemente in discussione.
Oggi più che mai è necessario essere psicologi.