Abbiamo sudato tanto per guadagnarci la laurea.
Che siano passati anni, mesi, o quel fatidico traguardo sia a pochi passi da noi, non scorderemo mai la mole di esami che abbiamo dovuto sostenere, i libri accumulati sulla nostra scrivania, i momenti in cui abbiamo pensato di mollare tutto e dedicarci ad altro e quelli in cui invece abbiamo sentito chiaramente che sì, ce la potevamo fare. E ce l’abbiamo fatta. Ogni giorno aggiungendo un tassello importante per il nostro percorso, pronti a raggiungere quel diploma necessario per uscire dal mondo dell’università ed entrare in quello del lavoro. Nonostante le voci, ormai familiari, che abbiamo incontrato nel nostro percorso: “ma poi che ci fai con la laurea in psicologia” non ci siamo arresi. Sapevamo che qualcosa avremmo costruito, intuivamo che al di sotto di quegli esami c’era una realizzazione di noi stessi che sarebbe stata possibile. Infatti è così.
Quel diploma rappresenta l’inizio formale, indispensabile e necessario del nostro percorso, ma che da solo non può bastare.
Quella laurea appeso al muro, che a dirla tutta tranquillizza più noi che i nostri pazienti, se non arricchita da qualcos’altro, si rivela per quello che è: la concretizzazione materiale della conclusione dell’università. I 180 crediti conseguiti. La tesi discussa con il professore; la lode, quando concessa; la firma di un rettore mai conosciuto. Nessuna indicazione sul dopo. Quasi che ci verrebbe da pensare di toglierla dalla cornice e girarla, capovolgerla, guardarla con la lente d’ingrandimento per trovare una mappa nascosta su come proseguire la nostra strada, degli indizi da cogliere o un suggerimento su quale sia il pezzo mancante.
La laurea rappresenta la fine di un percorso, ma è soprattutto l’inizio di un nuovo. Non un pezzo di carta da incorniciare, ma il trampolino di lancio verso una maturazione affettiva che ci permetta di comprendere il vissuto profondo di chi verrà a chiederci aiuto: un essere umano unico per la sua storia che assomiglia ai casi clinici che abbiamo studiato, ci ricorda i contenuti teorici che ci hanno insegnato, ma a volte ci sfugge nella sua essenza e non sentiamo di essere in grado di aiutarlo.
Per questo, abbiamo pensato di costruire un corso, Essere Psicologo, integrando tutti quegli aspetti umani della professione, fondamentali in un percorso di cura, che non sono stati approfonditi negli esami universitari. Per dare la possibilità agli psicologi di spolverare quella laurea, togliere le ragnatele e andare a realizzare la propria identità umana e lavorativa. Ogni giorno, sempre meglio.
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